VIII Legislatura – Tornata del 20 novembre 1862
Altri motivi esposti dai reclamanti riguardano delle pretese irregolarità nelle liste elettorali. L'ufficio ha creduto di non poter entrare e di non
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primo scrutinio, riebbero il medesimo numero di voti nelle identiche sezioni quando si trattò del ballottaggio.
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, deduzione fatta per ambi i candidati dei singoli voti ch'ebbero nelle due sezioni, restava ancora identico il risultato del ballottaggio, la
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se ne aggiunse uno anche maggiore: fu proibito che i giornali delle altre provincie italiane, di opinione non governativa, penetrassero nelle
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Io ripeto adunque che lo stato d'assedio nei termini in cui ebbe luogo in Sicilia e nelle provincie napoletane non toglieva alcuna franchigia
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concernono certe individualità, e di cui sono imputabili unicamente i consiglieri della Corona. L'esercito è estraneo a tutto ciò che avvenne nelle provincie
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esercitati nelle diverse elezioni, diritti che ha esercitato con diversi incarichi avuti e dal Governo italiano e dal generale Garibaldi. Risulta inoltre
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universalità nelle cose politiche, che dia forza al Governo, io non credo che in Italia possa trarsi altronde che dall'opinione costituzionale moderata.
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Perchè, prolungandosi lo stato d'assedio nelle provincie meridionali, il Parlamento non sia stato chiamato a concertare i modi più opportuni per
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interno procedesse regolarmente. Io mi consolerei dei nostri dissensi politici se vedessi che l'Italia procedesse nelle vie di un Governo regolare
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momento di dare al Governo tutte le facoltà necessarie per ricondurre tanta parte d'Italia nelle sue condizioni regolari, giacchè questo è il primo
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Un altro atto su cui è necessario di richiamare l'attenzione del signor presidente del Consiglio e della Camera è lo stato d'assedio introdotto nelle
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sentiamo ira o rancore per l'offesa personale che ci venne recata, ma sentimmo e sentiamo dolore, perchè riputiamo che nelle nostre persone sia stato
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inferiori del potere esecutivo, i quali, avendo abusato nelle loro funzioni ed avendo agito illegalmente
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Torino donde eravamo partiti. Il 26 nelle ore pomeridiane arriviamo a Napoli; prendiamo terra per aspettare che dopo la consueta fermata di ventiquattro
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Art. 3. È fatta facoltà al comandante generale suddetto di estendere lo Stato d'assedio a tutte quelle parti dell'isola nelle quali lo crederà
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Lo stato d'assedio, o signori, non nego che può mettere temporariamente la quiete nelle vie e nelle piazze di una città, ma nei cuori desta una
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Signori, voi che siete stati nelle vostre provincie a contatto dei vostri elettori, voi sapete come ogni giorno monti più e più sempre la marea dello
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Accademia della crusca
